Le orazioni per il 25 Aprile 2022

L’orazione della Presidente dell’Istituto Veneziano per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea, Giulia Albanese in Campo del Ghetto


L’orazione della Presidente della Sezione ANPI “Sette Martiri”, Enrica Berti, presso il Monumento alla Partigiana 

Care e cari siamo in questo luogo – finalmente di nuovo insieme – a ricordare ciò che 77 anni fa era molto atteso: il giorno della liberazione dal nazifascismo. E siamo davanti a un monumento che più di ogni altro (non me ne vogliano gli Imi o i Partigiani) rappresenta la sofferenza, le atrocità, il sacrificio delle donne che contribuirono alla Liberazione. Donne di ogni classe sociale. Donne che fecero la loro parte in base alle proprie possibilità, ma con uguale coraggio: chi segnalava la presenza dei nazifascisti ponendo fiori alle finestre o annodando le tende… chi nascondeva i Partigiani o gli alleati… chi trasportava i messaggini tra i capelli o le bombe nel cestino della bici, chi – approfittando delle debolezze maschili – riusciva a farsi dare persino un passaggio dai tedeschi trasportando una radio al comando partigiano…Chi lanciava bombe e sparava col fucile … Ma, come sottolinea nella sua autobiografia la partigiana Carla Capponi del GAP di Roma, l’uccidere per una donna che viene al mondo per procreare è, oltre che innaturale, disumano… e disumano che le venga imposto dagli eventi. E terminata la guerra, nonostante la cultura del tempo, venne riconosciuto questo prezioso contributo tanto da far votare le donne per la prima volta in una scelta fondamentale per il futuro di questo nostro Paese: la scelta tra Repubblica e Monarchia.

E poi 21 le donne costituenti.

 

Permettetemi di ricordare i loro nomi:
Anna Maria AGAMBEN Federici
Adele BEI
Bianca BIANCHI
Laura BIANCHINI
Elisabetta CONCI
Maria DE UNTERRICHTER Jervolino
Filomena DELLI CASTELLI
Nadia GALLICO Spanio
Angela GOTELLI
Angela GUIDI Cingolani
Nilde IOTTI
Teresa MATTEI
Angelina MERLIN
Angola MINELLA Molinari
Rita MONTAGNANA
Maria NICOTRA Fiorini Verzotto
Teresa NOCE
Ottavia PENNA Buscemi
Elettra POLLASTRINI
Maria Maddalena ROSSI
Vittoria TITOMANLIO

Ciascuno di questi nomi cela una vita ricca di umanità e forza morale che ogni cittadino italiano dovrebbe conoscere così come dovrebbe conoscere la Costituzione Italiana che queste 21 donne contribuirono a scrivere per tutte e tutti noi.

Qui a Venezia abbiamo ancora il piacere di conversare e apprendere la nostra storia dalla viva voce di Lia Finzi che salutiamo con affetto. Lia fu una punta di diamante nel nostro territorio, nel senso che riuscì a tagliare diffidenze diffuse ed imporre (per esempio) quei consultori familiari che oggi – purtroppo – per una miope visione della politica lontana dalla realtà sociale hanno perso la loro importante funzione.

Le donne, lo vediamo ogni giorno in tutto il mondo, spesso sono portavoci instancabili lottando per i diritti umani che in quanto tali non dovrebbero nemmeno essere difesi, ma solo esistere. E così vediamo ancor oggi che sono sempre più trascurati i servizi alle famiglie, gli affidi famigliari, gli asili nido, le scuole di ogni ordine e grado, le strutture per gli anziani. L’accudimento sempre e solo a carico delle donne che – l’abbiamo constatato ancora una volta durante la pandemia – hanno dovuto lasciare il loro lavoro o sono state messe a riposo per esigenze familiari. In Scandinavia stanno integrando le strutture per anziani con quelle infantili: ciò porta grande beneficio ai nonni e ai bimbi. Un po’ come accadeva nei primi anni del ‘900 in cui le generazioni delle famiglie convivevano nel senso più umano e tenero del termine.

Le nonne e i nonni accanto al fuoco facevano i Filò e i bambini grandi e piccoli imparavano a vivere, apprendevano conoscenze che oggi si stanno perdendo e che invece sono preziose per quella inversione verso l’ecologia che potrebbe salvare l’ambiente, una delle esigenze più pressanti per evitare la distruzione del nostro Pianeta. Un tempo infatti i nostri avi usavano pesticidi naturali, che la natura stessa forniva e che venivano quindi utilizzati senza violentarla. Vi faccio un piccolo esempio alla portata di tutti noi: vicino all’ortica cresce la piantaggine. Se si viene a contatto con l’ortica, la pelle brucia e la piantaggine, sminuzzata e messa sulla pelle dolorante, toglie la sofferenza. Piccoli segreti che si stanno perdendo. La natura è completa, e noi non ce lo ricordiamo più. Per difendere il pianeta terra dobbiamo lavorare con i giovani! Dobbiamo lottare con la stessa forza e convinzione che le donne dimostrarono sempre di possedere in ogni occasione.

Ecco, qui davanti alla partigiana morta di Murer ricordiamoci che solo nel 1981, con la legge 442, il “delitto d’onore” divenne finalmente reato a tutti gli effetti! Ma questo purtroppo non ci risparmia le notizie di femminicidi che si compiono nel nostro Paese quasi quotidianamente. La cultura è molto lenta nelle sue evoluzioni ed è per questo che bisogna entrare nella scuola con più vigore, ai giovani e alle giovani dobbiamo noi fornire gli strumenti per capire l’orrore di determinati pregiudizi. La sensibilità e la potenzialità per farli propri ce l’hanno. Eccome! È questione di UMANITÀ. Così come hanno la sensibilità e la capacità innata di comprendere l’orrore di ciò che fu il nazifascismo. Basterebbe far leggere loro alcune parti delle testimonianze raccolte in tribunale a Marzabotto, nel libro MARZABOTTO PARLA. Vi assicuro che poi è difficile dormire senza un peso nel cuore. Ed è per questo che non dovrebbe assolutamente far notizia e scalpore il gesto di mamme ucraine che offrono il loro telefonino per permettere ad un giovane soldato russo di chiamare sua madre. Ed è per questo che non dovrebbe far notizia e scalpore la Via Crucis con due donne fianco a fianco, una ucraina e l’altra russa.

No, questa è semplicemente UMANITÀ, e come diceva la nostra cara Carla Nespolo: vogliamo l’umanità al potere. L’umanità che con le mani offre il pane, stringe e abbraccia, mani nude per amare e non per uccidere. Non per imbracciare armi! No alla guerra! No al riarmo! No all’invio di armi! No alla morte! Questo vogliamo gridare davanti alla partigiana morta!! Perché questo fu il messaggio dei partigiani e delle partigiane trasmessoci nel prezioso art. 11 della nostra Costituzione: l’Italia ripudia la guerra! E in quel verbo “ripudiare” c’è tutta la forza che impiegarono, perché oggi noi potessimo trovarci qui, dopo 77 anni, a festeggiare ancora una volta il giorno di LIBERAZIONE DAL NAZIFASCISMO! E in quel verbo “ripudiare” c’è tutto il desiderio di un mondo di PACE, come ha ribadito con fermezza e dall’alto dei suoi 97 anni, la partigiana Mirella Alloisio al Congresso Nazionale un mese fa.

Grazie buona festa di liberazione a tutte e a tutti

Enrica Berti, Presidente della Sezione ANPI “Sette Martiri


Tutte le immagini e i video del 25 aprile nell’evento FB

Su La Nuova Venezia:

25 aprile, l’appello di Venezia: «L’Ucraina è stata invasa, ma ora tacciano le armi»

L’orazione per il 5 aprile del Presidente della Comunità Ebraica di Venezia, Dario Calimani in Campo del Ghetto.

Bella Ciao dal palco presso il Monumento alla Partigiana cantata dalle Storie Storte:


 

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