Comunicato ANPI Sette Martiri sull’attacco in Siria

L’Assemblea annuale dell’Anpi Sette Martiri riunita il 15 aprile 2108 nella Sala Consiliare della Municipalità di Venezia, a riguardo degli ultimi avvenimenti della guerra civile in Siria, esprime la propria condanna nei confronti di ogni intervento militare condotto contro civili attraverso strumenti di distruzione vietati dalle leggi internazionali; altrettanto fermamente condanna ogni attacco bellico in Leggi di piùComunicato ANPI Sette Martiri sull’attacco in Siria[…]

La grande vergogna

NOTAZIONI DEL PRESIDENTE NAZIONALE ANPI CARLO SMURAGLIA (ANPInews, n. 223 – 15/22 novembre 2016) Ci avviciniamo alla data “fatidica” e riprendono le provocazioni (qualche volta agevolate da imprudenze, a dir poco, anche di qualche nostro iscritto) e gli attacchi all’ANPI. In particolare, la vicenda di Latina e quella del Veneto (Puppato) hanno subito interessato la Leggi di piùLa grande vergogna[…]

Comunicato sui fatti del liceo Marco Polo

L’Anpi Sezione Sette Martiri di Venezia esprime la sua esecrazione per le affermazioni disumane della docente del Marco Polo, Fiorenza Pontini, diffuse sui social network. Tra le sue attività, l’Associazione Partigiani d’Italia, d’intesa con il MIUR, promuove nelle scuole la conoscenza ed il rispetto della nostra Costituzione antifascista, generata dal ripudio di ogni discriminazione e Leggi di piùComunicato sui fatti del liceo Marco Polo[…]

Il fascismo non è ancora sepolto. Comunicato sui fatti di Fermo.

Il Direttivo della Sezione ANPI 7 Martiri di Venezia, riunitosi il 16 luglio u. s. ha espresso la propria preoccupazione per il continuo aggravarsi del clima razzista e sessista nel nostro Paese. La punta dell’iceberg è l’uccisione da parte di un estremista di destra di un profugo nigeriano perché difese la moglie Chimiary dalle offese Leggi di piùIl fascismo non è ancora sepolto. Comunicato sui fatti di Fermo.[…]

IN MERITO ALLE CELEBRAZIONI DEL 25 APRILE

COMUNICATO STAMPA IN MERITO ALLE CELEBRAZIONI DEL 25 APRILE 2016 L’ANPI 7 Martiri di Venezia è seriamente preoccupata per come è stata condotta la giornata del 25 aprile per ricordare la Liberazione nella nostra città. Mentre nella mattinata è stata celebrata, col rispetto dovuto, il significato della Resistenza al Nazi-fascismo in campo di Ghetto (dopo Leggi di piùIN MERITO ALLE CELEBRAZIONI DEL 25 APRILE[…]

25 febbraio: presidio di associazioni e cittadini veneziani per le Municipalità

Agli iscritti ANPI 7 Martiri Venezia Articolo 5 La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell’autonomia e del decentramento. Il ritiro delle deleghe alle Municipalità da parte del Leggi di più25 febbraio: presidio di associazioni e cittadini veneziani per le Municipalità[…]

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Comunicato di sezione

L’Anpi Sette Martiri di Venezia condivide i contenuti espressi da Umberto Lorenzoni nell’orazione ufficiale tenuta in Pian Cansiglio Domenica scorsa, essendo tra l’altro gli stessi espressi in più occasioni dal nostro Presidente nazionale Carlo Smuraglia; esprime a Lorenzoni piena solidarietà e vicinanza per gli attacchi ricevuti a mezzo stampa; invita l’Anpi Provinciale di Venezia a Leggi di piùComunicato di sezione[…]

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Legge elettorale e correttezza politico-istituzionale

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L’ANPI di Venezia ritiene opportuno divulgare la nota del Presidente Carlo Smuraglia apparsa su ANPINEWS, in quanto essa offre una lettura istruttiva del percorso della legge elettorale appena entrata in vigore, il cosiddetto “Italicum”. Un appellativo che richiama purtroppo, funesti attentati, accrescendo i timori dei difensori della Costituzione che hanno visto nella fisionomia della legge, un attentato ai suoi fondamenti ed un primo passo verso una sua demolizione spacciata per svecchiamento. La sezione 7 Martiri di Venezia sente di dover ringraziare il Presidente Smuraglia per un’analisi condivisa in ogni passaggio; ciò anche per aver sostenuto con convinzione gli appelli che da tanti soggetti dell’Associazione, da eminenti giuristi e da semplici cittadini venivano rivolti ai parlamentari e al primo ministro perché prendessero tutto il tempo necessario, prima di approvare una legge così importante e dagli aspetti preoccupanti. Una legge approvata con tempi acceleratissimi, una fretta assolutamente inopportuna anche in considerazione del fatto che si è portata l’approvazione a sovrapporsi ad una campagna elettorale che, sia a livello regionale che comunale, coinvolgerà milioni di italiani. Con convinzione, pertanto, sottoscriviamo tutte le considerazioni del Presidente Smuraglia facendo nostro anche l’auspicio finale su un intervento di reindirizzo della Corte Costituzionale. Sentiamo al contempo, di dover manifestare il rammarico che quella speranza porta con sé un elemento di turbamento, in quanto sperare in un respingimento della legge da parte della Consulta, significa immaginare una sconfessione della posizione del Presidente della Repubblica che ha, senza indugi, promulgato. Un sigillo finale che ha lasciato interdetti, sconcertati e delusi quanti di noi avevano sperato che il passaggio di filtro e di meditazione che è sua prerogativa, servisse a proporre una pausa nella frenesia di velocità e a riponderare i danni alla democrazia e alla partecipazione che tale legge porta con sé. A tutti i parlamentari che hanno detto sì a questa legge, l’ANPI 7 Martiri di Venezia ricorda che hanno ignorato i valori per cui hanno lottato e sofferto quei Partigiani che solo dieci giorni prima, nel settantesimo della Liberazione, in quella stessa Aula, hanno testimoniato la loro fede nella Costituzione e nella Democrazia. Per queste ragioni, l’ANPI Venezia ritiene che la scelta fatta da quei parlamentari rende incompatibile con i principi statutari, la loro permanenza nell’Associazione.

Il direttivo di sezione ANPI 7 Martiri

 

Legge elettorale e correttezza politico-istituzionale
(Nota del Presidente ANPI Carlo Smuraglia, ANPI news n. 162 – 5/12 maggio 2015).

smuragliaScrivo queste note mentre sta per concludersi, alla Camera, la vicenda della legge elettorale. Ma posso permettermi di prescindere da quello che sarà l’esito finale, per anticipare la mia opinione e cioè che questa è e sarà, comunque, una brutta storia. Spieghiamoci subito; non esistono solo leggi “costituzionali “sul piano formale  e in senso stretto, così come non esiste una disciplina specifica del voto di fiducia, che esaurisca tutte le ipotesi possibili, così come, ancora, non sono vietati regolamenti di conti interni fra maggioranza ed ex maggioranze,  oppure nell’ambito di singoli partiti. La legalità, nel senso ampio dell’espressione, non è fatta solo di rispetto delle leggi, ma corrisponde ad una concezione assai più ampia, che comprende anche una buona dose di etica e di correttezza politica; naturalmente, sempre all’interno della ricerca, obbligatoria per coloro che dirigono governi e partiti, della realizzazione del bene comune. Una premessa necessaria per evitare una discussione inutile. Se mi chiedono se la legge elettorale corrisponde ad una riforma costituzionale in senso stretto, rispondo di no, anche se la “vicinanza” è facilmente percepibile. Se mi chiedono se sulla legge elettorale si può porre la fiducia, rispondo, sul piano formale, di si.
Ma, come ho detto, non è questo (o solo questo) il problema. La legge elettorale è la più vicina al sistema costituzionale fra tutte le leggi; e soprattutto è la legge che detta le regole del gioco, quelle di base, che consentono agli elettori di esprimersi ed ai partiti di trarne le conseguenze.
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