Proiezione di HACKING JUSTICE a Venezia

Pubblichiamo il discorso introduttivo alla proiezione del film Hacking Justice il 26 maggio 2023 alla Casa del Cinema di Venezia tenuto da Gianluigi Placella, Presidente emerito e membro del Direttivo della Sezione ANPI “Sette Martiri”.

Buonasera a nome della Sezione Sette Martiri di Venezia che con piacere propone la proiezione di Hacking Justice, un bel titolo che dà l’idea di una giustizia fatta a pezzi. Il film documenterà tutte le tappe della vicenda; a me, dopo averla brevemente contestualizzata, preme condividere con voi delle considerazioni che quei passaggi sollecitano.

Tanti fra noi hanno conosciuto più o meno approfonditamente la vicenda di Julian Assange, attivista e giornalista australiano con un passato da programmatore, che, nel 2006, fonda Wikileaks, un portale specializzato in fughe di notizie pescate negli archivi di governi e grandi aziende di tutto il mondo.

Quelle rivelazioni riguardanti decine e decine di Stati, grandi e piccoli, passano sostanzialmente sotto silenzio fino al 2010, quando, numerosi file raccolti da Assange e il suo team che raccontano ciò che gli alti comandi statunitensi pensano davvero dei conflitti in Afghanistan e Iraq vengono pubblicati da Wikileaks e diffusi sui principali organi di stampa internazionali. In quei file si parla del fallimento delle strategie occidentali e dell’aumento degli attentati; si documentano migliaia di vittime civili mai rese pubbliche e nascoste nei resoconti ufficiali; si raccolgono (e insabbiano) prove di probabili crimini di guerra.

https://jacobinitalia.it/ora-piu-che-mai-liberate-assange/

Da quel momento, dapprima accusato infondatamente di stupro dalla giustizia svedese e poi inseguito dalla procura inglese, inizia l’odissea giudiziaria di Assange con il mainstream mediatico che diffonde, mettendole in primo piano, le accuse che gli muovono gli Usa: spionaggio, frode informatica, cospirazione, furto di proprietà degli Stati Uniti.

Al riguardo sono interessantissime le precisazioni che Nils Melzer, relatore speciale dell’Onu sulla tortura che si è occupato del trattamento riservato ad Assange fa in una esaustiva intervista del 31.01.2020, pubblicata su “Republik” rivista digitale tedesca.
(https://www.republik.ch/2020/01/31/nils-melzer-spricht-ueber-wikileaks-gruender-julian-assange )

In un passaggio si esprime così:

Si immagini una stanza buia. Improvvisamente, qualcuno punta una luce sull’elefante nella stanza, sui crimini di guerra, sulla corruzione. Assange è l’uomo con il faretto. Per un momento i governi sono sotto choc. A quel punto, con le accuse di stupro, questi ruotano il faretto. Una classica manovra per manipolare l’opinione pubblica. L’elefante, ancora una volta, scompare nel buio, dietro il faretto. Al suo posto, ora, c’è Assange sotto i riflettori, e noi iniziamo a discutere se in ambasciata egli vada sullo skateboard o se dia da mangiare correttamente al suo gatto. E tutt’a un tratto noi tutti sappiamo che è uno stupratore, un hacker, una spia e un narcisista. E gli abusi e i crimini di guerra che ha portato alla luce cadono nell’oblio.”

Assange, col suo operato e con il suo percorso, mette al centro della questione il ruolo che l’informazione ha nel formarsi della nostra opinione su quanto accade intorno a noi.

Pensiamo a quanto noi stessi sperimentiamo, in un’Italia dominata dall’informazione padronale, quando, nel momento della consultazione elettorale, ci accingiamo, sulla base dei dati che riceviamo da giornali e tv pressoché a senso unico, a dare, se non una rappresentanza, dato che questo è un diritto conculcato dalla nostra legge elettorale, quanto meno un indirizzo alla politica.

Come conseguenza di questi monopoli siamo al 41° posto per libertà d’informazione, appena dietro a Montenegro, Argentina e Macedonia del Nord secondo Reporter Senza Frontiere. In classifica però siamo davanti agli Stati Uniti, dove il livello di libertà dell’informazione sarebbe peggiore rispetto all’Italia.
https://www.money.it/classifica-liberta-stampa-2023-italia-dietro-montenegro-davanti-usa

Assange denuncia e dimostra uno scontro sui diritti, tra due parti diseguali; uno scontro nel quale la parte più potente cerca di comprimere progressivamente le esigenze della società civile.

Dove l’informazione vira sempre più verso la disinformazione pilotata e il pensiero unico, si realizza l’imposizione della ignoranza dei fatti, della inconsapevolezza, del qualunquismo, del disvalore dell’apatia. Un disvalore che da noi vediamo diffondersi nel disinteresse interessato verso il crescere dell’astensionismo.

Come esempio degli effetti a noi vicini di un’informazione omologata, pensiamo al dirottamento che è stato insinuato nei nostri schemi mentali con la diffusione del concetto di “euroatlantismo” che è un termine che unisce due parti in contraddizione fra loro, facendo passare l’idea che gli interessi geopolitici, economici, culturali, storici dell’UE e degli USA coincidano.

In un passaggio da tenere a mente Assange ci ricorda che la giusta relazione tra potere e cittadino si realizza solo quando c’è trasparenza per chi ha il potere e rispetto della sfera privata per chi non lo ha.

Ci parla anche dell’asimmetria di potere tra chi possiede informazioni su noi tutti e noi che non ne possediamo sui nostri controllori e che anzi siamo esposti alla manipolazione e all’oscuramento, al travisamento, alla criminalizzazione nelle nostre azioni di denuncia delle responsabilità e delle colpe del potere.

Lo vediamo nelle querele temerarie a scopo intimidatorio che si moltiplicano verso giornalisti indipendenti e, sempre più spesso, nei confronti di attivisti; ovvero nelle pene spropositate previste per i contestatori di Ultima Generazione che il mainstream dipinge come sabotatori di beni pubblici laddove, da soggetti primariamente coinvolti e interessati, denunciano nei modi più vistosi che sono nelle loro possibilità, anche economiche, il sabotaggio dei beni comuni fondamentali come la rovina della natura, del territorio e dell’ecosistema. E’ sotto i nostri occhi, il disastro dell’Emilia Romagna con la disperazione degli alluvionati; l’effetto non certo imprevedibile di una devastazione ambientale senza più vincoli prodotta in ossequio ai signori del cemento e delle grandi opere; un concorrere di interessi riassunto nello slogan “lasciar fare a chi vuol fare”.

L’accusa di spionaggio fatta ad Assange rende evidente, e il film propone anche questo aspetto, lo spionaggio al contrario perpetrato dagli Usa nei confronti di privati cittadini, in particolare se giornalisti di inchiesta.

La battaglia per la vita di Assange è una battaglia per la libertà e per l’indipendenza politica; ribellione contro una subalternità che in Italia abbiamo subito col caso del disastro della funivia del Cermis o col caso Abu Omar; e che forse scopriremo alla base della mancata trasparenza sulla fornitura di armamenti alla Ucraina.

La vicenda di Assange ci ricorda che, se accettiamo come ammissibili le accuse che gli muove il governo americano, si finirà per considerare reato ogni attività del giornalismo d’inchiesta internazionale.

***

Dal 10 dicembre 2021 Assange è detenuto nel carcere inglese di massima sicurezza di Belmarsh. esclusivamente a scopo preventivo per garantire la sua presenza durante il processo di estradizione negli Stati Uniti in corso.

Il 20 aprile 2022 il tribunale di Londra ha autorizzato formalmente l’estradizione di Julian Assange negli Stati Uniti dove rischia il carcere a vita sulla base dell’ Espionage Act una legge del 1917 che limita la libertà di espressione garantita dal Primo Emendamento.
https://it.wikipedia.org/wiki/Julian_Assange

Il New York Times, il Guardian, Le Monde, Der Spiegel e El Pais chiedono agli Stati Uniti di far cadere le accuse contro Julian Assange. In una lettera aperta i cinque media spiegano che procedere contro Assange in base all’Espionage Act è un «precedente pericoloso» che minaccia di mettere a rischio il Primo Emendamento della Costituzione americana e la libertà di stampa. https://www.fnsi.it/assange-5-quotidiani-chiedono-agli-usa-di-far-cadere-le-accuse

Per concludere voglio velocemente ricordare alcune recentissime iniziative a sostegno di Julian Assange

Il 3 Maggio 2023, nella GIORNATA MONDIALE DELLA LIBERTA’ DI STAMPA promossa dall’Unesco ogni anno dal 1993, l’ANPI e il gruppo Free Assange Italia (FAIt) hanno promosso iniziative in città importanti come a Roma, Genova, Padova per candidare Julian Assange come padrino della ricorrenza.

Il 13 Maggio si è svolta a Roma, presso la Casa della Memoria, la conferenza per il lancio della campagna «Cittadinanza onoraria a Julian Assange», promossa da un Comitato di cui fanno parte Articolo Ventuno, Free Assange Italia, Italiani per Assange, La mia voce per Assange, ReteNoBavaglio, ANPI Provinciale di Roma, Arci di Roma, Acli Roma Lazio, Ordine dei Giornalisti del Lazio, Legambiente Lazio Roma, Federazione Nazionale Stampa Italiana, Stampa Romana, Cgil di Roma e Lazio, Amnesty Italia, Uisp, sindacato dei giornalisti della Rai, Giuristi democratici e Forum del Terzo settore”

17 MAGGIO 2023

25 ex diplomatici lanciano un appello per liberarlo nel quale, tra l’altro dicono:

I diplomatici sono tra i primi a riconoscere quanto può nuocere la fuga di rapporti e altri documenti riservati. Ma se la “riservatezza” serve a celare crimini di guerra, prevale il dovere del funzionario di denunciarli e il diritto del giornalista di renderli pubblici, si tratti o no di scoop.”

Ora, noi ex-diplomatici ci uniamo ai parlamentari e alle organizzazioni umanitarie che hanno firmato appelli per la liberazione del giornalista, essendo convinti che le democrazie prosperano solo se hanno il coraggio di guardarsi allo specchio. A tal fine ci appelliamo al nostro governo affinché si unisca a tutti coloro che chiedono al presidente Biden di rinunciare a ogni azione contro Julian Assange, in coerenza con quanto fatto da Obama.”

https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2023/05/17/caso-assange-25-ex-diplomatici-lanciano-un-appello-per-liberarlo/7163492/

Riferimenti:

https://jacobinitalia.it/ora-piu-che-mai-liberate-assange/

https://www.republik.ch/2020/01/31/nils-melzer-spricht-ueber-wikileaks-gruender-julian-assange

https://www.money.it/classifica-liberta-stampa-2023-italia-dietro-montenegro-davanti-usa

https://it.wikipedia.org/wiki/Julian_Assange

https://www.fnsi.it/assange-5-quotidiani-chiedono-agli-usa-di-far-cadere-le-accuse

https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2023/05/17/caso-assange-25-ex-diplomatici-lanciano-un-appello-per-liberarlo/7163492/

https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/05/12/il-caso-assange-rivedi-la-diretta-con-stefania-maurizi-e-peter-gomez/7158533/

https://rsf.org/en/country/italy

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